martedì 7 luglio 2009

Addio amore di gomma: Educazione all’affettività, oltre ai corsi della Asl c’è anche chi parla di ragione e di responsabilità.

È la rivincita dell’umano sul sesso di plastica.

Fino al giorno prima si tiravano i capelli divisi nel fronte dei maschi e in quello delle femmine. Il giorno dopo tra quei due fronti cominciano gli inconfondibili segnali dell’attrazione sessuale. «E gli stessi adolescenti non conoscono il motivo di un passaggio così repentino e traumatico», spiega la dottoressa Donatella Mansi, responsabile italiana della Federazione Teen Star, dove “teen” sta per “adolescente” e Star è l’acronimo di sexuality teaching in the context of adult responsability. Detto in altre parole: c’è un’associazione che crede sia possibile insegnare agli adolescenti a conoscere il proprio corpo e la propria sessualità senza soccombere alla dittatura del preservativo prima di tutto e senza sacrificare il senso delle azioni sull’altare della tecnica e del sesso anatomico. Di origine americana, il metodo è stato sviluppato all’inizio degli anni Ottanta dalla ginecologa Hanna Klaus e alla stesura dei contenuti didattici ha partecipato la dottoressa Pilar Vigil. Oggi sono 40 i paesi del mondo in cui l’educazione all’affettività viene affrontata secondo i princìpi del metodo Teen Star, che prevede lezioni, seminari, colloqui individuali e analisi dei risultati. Anche in Italia. «Ci occupiamo – continua la dottoressa Mansi – di accompagnare i ragazzi nel cammino difficile della scoperta di sé che trascende la pubertà, con un approccio olistico nel senso che riguarda tutta la persona, la dimensione mentale soprattutto. In sostanza crediamo che l’apprendimento di argomenti così delicati non debba limitarsi all’elenco delle malattie sessualmente trasmissibili».

Per maggiori informazioni visita il sito www.teenstar.it